La concertazione per i risanamenti aziendali
Ho aderito con piacere alla richiesta di scrivere una breve presentazione di questo lavoro, perchè sono convinto che un testo sulla soluzione delle situazioni di crisi delle imprese possa produrre contributi davvero utili, favorendo il processo di crescita del sistema imprenditoriale del Paese. L'economia italiana ~ caratterizzata sicuramente da situazioni e peculiarità del tutto originali rispetto al resto dell'Europa e del mondo: siamo il Paese in cui esiste la più alta componente di piccole e medie imprese, siamo il Paese in cui da qualche anno a questa parte, si sta compiendo un notevole sforzo di "ricostruzione" imprenditoriale: nascono sempre più soggetti con forme societarie capitalizzate e diminuiscono le strutture a carattere individuale. Dall'altra parte, pero, l'impresa deve confrontarsi su numerosi campi: una congiuntura non sempre favorevole che condiziona a volte l'intero processo produttivo fino a compromettere il processo di formazione del reddito; una credibilità del Paese, non sempre in grado di contrastare i mutamenti economici interazionali; le difficoltà legate alla burocrazia, che rappresenta sempre più un costo: il peso sempre crescente della leva fiscale, portata al massimo livello sopportabile, può costituire un valido esempio. Da queste considerazioni appare subito chiarissima la forte contraddizione che deve vivere l'impresa soprattutto quella di medie-piccole dimensioni: nel nostro Paese: da una parte cla capacità potenziale a produrre ricchezza per sè e per gli altri; dall'altra, va sottolineata la quasi totale assenza di interlocutori -- privati o istituzionali - che sappiano veramente aiutarla a superare le difficoltà che tutti i giorni ne condizionano la crescita e lo sviluppo. Non mancano, certamente, le eccezioni di chi, nato come apprendista artigiano, oltre cinquant'anni fa, si trova oggi a dover competere sulla principale Borsa di New York, o ad essere corteggiato dalle maggiori banche interazionali. Ma si tratta di casi unici e non facilmente ripetibili. Esiste anche chi, capace di dar vita ad idee nuove, di gestire risorse, di coordinare mezzi e uomini, non riesce ad imporsi a causa dei numerosi ostacoli a volte fatali, che si frappongono sul proprio cammino: la situazione di crisi dovuta alle crescenti difficoltà finanziarie rappresenta un esempio che e, certamente, davanti agli occhi di tutti. Troppo spesso la scarsa attenzione a questi fenomeni, nascosta dietro la logica del falso liberismo economico o dei meccanismi naturali di autoregolazione del mercato, ha causato la scomparsa o ha compromesso il successo di centinaia di iniziative imprenditoriali sane, intaccate da fenomeni di ristrutturazione o di ricapitalizzazione. Da qui nasce l 'urgenza di un meccanismo che riveda, alla luce della normativa vigente e delle sue possibili modificazioni, le procedure delle crisi aziendali, che troppo spesso, per mancanza di interventi in concertazione o per l'assenza di un soggetto istituzionale "garante", hanno portato le imprese alla chiusura o all'avvio delle ben più pesanti procedure concorsuali. Ne costituisce prova concreta l' aumento del numero dei fallimenti e la forte esposizione in termini di sofferenze verso il settore bancario, favorendo cosi il rischio verso fenomeni ben più drammatici come usura. Un meccanismo che, nella carenza di formali procedure ed in assenza di piani di risanamento, appare quanto mai necessario, specialmente perchè fa ricorso a meccanismi slegati da vincolanti passaggi burocratici, basandosi su una sorta di "codice di regolamentazione" tra le parti, nell'ambito delle quali un ruolo sicuramente importante deve essere svolto dal sistema bancario coinvolto in maniera fattiva nel processo di risanamento delle piccole e medie imprese, ora incentivato dalle agevolazioni per il consolidamento delle esposizioni bancarie. In questo percorso, affrontato nel testo in tutti i suoi aspetti, anche il sistema delle Camere di Commercio viene chiamato a ricoprire un ruolo che, a mio avviso, rappresenta il vero principio espresso dal legislatore nella legge di Riordinamento delle Camere di Commercio n. 580/93. Queste, infatti, a supporto degli interessi generali del sistema economico, possono «... promuovere la costituzione di commissioni conciliatorie per la risoluzione delle controversie tra imprese ... ». Lattività che le Camere stanno svolgendo in questa direzione, si colloca in un panorama che le vede impegnate non soltanto in importanti progetti nel settore finanziario e creditizio -- come il mercato telematico per le Pmi, la creazione di moneni strumenti di valutazione dell'impresa quali il rating, il potenziamento del sistema dei Consorzi di Garanzia Fidi -ma anche verso la soluzione delle controversie attraverso le procedure dell'arbitrato, o la tutela del consumatore attraverso il controllo sulla presenza delle clausole inique nei contratti, favorendo anche lo snellimento della macchina statale, sempre più oberata da quantità innumerevoli di contenziosi. La prospettiva di risanamento al di fuori o meno di una procedura preventiva attiene al diritto dell'impresa, prima ancora che al diritto delle procedure, qualunque esse siano. Ed è questo il senso in cui va letto questo lavoro. L'augurio è quello che si possa "riscoprire" il mercato con tutte le opportunità che offre. L' augurio è che il contributo di idee e di proposte, da chiunque off erto, possa servire alla crescita del benessere a vantaggio della collettività intera.